La curcuma
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La Curcuma proviene dal rizoma tuberizzato.
La pianta appartiene alla famiglia Zingiberaceae.
Tra le specie di interesse economico e farmaceutico ricordiamo la Curcuma longa (o Curcuma domestica), la
Curcuma xanthorhiza e Curcuma zeodaria.
Si tratta di piante erbacee, perenni e rizomatose, originarie dell’Asia meridionale e coltivate nelle regioni tropicali.
Le foglie sono di forma lunghe ed ovali, lungamente picciolate, mentre i fiori sono raccolti in spighe bislunghe.
La parte è utilizzata in campo alimentare e fitoterapico è il rizoma tuberizzato è un fusto sotterraneo contenente
sostanze di riserva per la pianta.
La curcuma viene utilizzata come spezia sia nei Paesi di origine che nei paesi occidentali, viene
usata nella preparazione del curry e di salse.
Per il suo colore giallo oltre a colorare di giallo i cibi, la curcuma è conosciuta con il nome di zafferano d’India.
L’aroma della curcuma è caldo e pungente, fa pensare al gusto dello zenzero.
Come si consuma la curcuma , viene lavato, fatto bollire, fatto essiccare e macinato finemente.
Al suo interno troviamo buone quantità di un olio essenziale, che può essere estratto ed utilizzato in
profumeria.
La quota di olio presente nel rizoma essiccato unitamente ad un insieme di sostanze gialle i polifenoli
chiamate curcuminoidi e capitanate dalla curcumina conferisce proprietà farmacologiche.
Le più conosciute e dimostrate sono quelle coleretiche-colagoghe, che favoriscono la produzione di bile ed
il suo deflusso verso l’intestino.
Può migliorare la salute del fegato, contribuisce ad eliminare gli eccessi di colesterolo e
facilitare la digestione di pasti ricchi di grassi.
E’ utile quando ci sono problemi di dispepsia, digestione cattiva, del meteorismo intestinale. Ha delle proprietà
carminative riduce la formazione di gas nel intestino, ha proprietà antispastiche come ha dimostrato.
Esperimenti con animali in vitro dimostra che è utile nel trattamento di numerose malattie.
Tra le tante il morbo di Alzheimer, l’AIDS, l’artrite e diversi tipi di cancro, in particolare quello al colon-retto e al pancreas.
La bassa biodisponibilità della sostanza fa presumere che molti degli effetti dimostrati in vitro siano assenti
nell’uomo.
La curcumina è oggetto di studi, sia per ribadire le proprietà curative ma per migliorare l’assorbimento.
Unito alla piperina aumenta la biodisponibilità fino al 2000%).
Si consiglia dà 1,5 a 3 grammi al giorno di curcuma essiccata e ridotto in polvere, non è indicato in presenza di
calcoli biliari.
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